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Dopo la fine del secondo conflitto mondiale, 3 giugno 1944, "le principali correnti sindacali dei lavoratori italiani, comunista, democratica, cristiano e socialista, decidono la costituzione di una iniziativa comune.
Un solo organismo confederale per tutto il territorio nazionale denominato Confederazione Generale Italiana del Lavoro; d'una sola Federazione Nazionale per ogni ramo di attività produttiva; d'una sola Camera Confederale del Lavoro, in ogni Provincia; d'un solo sindacato locale e provinciale per ogni ramo o categoria di attività produttiva" (tratto dal testo del "Patto di Roma" 3 giugno 1944).
Questa esperienza sindacale si esaurisce a causa delle aspre divisioni che caratterizzano l'Italia post-bellica. Il 14 luglio 1948, per la proclamazione dello sciopero insurrezionale comunista a seguito dell'attentato a Togliatti, la corrente cristiana, costituente della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, con il sostegno delle ACLI denuncia la rottura del "Patto di Roma" e anima la costituzione dei "Liberi Sindacati".
Dopo 656 giorni, il 30 aprile 1950 a Roma nasce la CISL per stringere in un unico vincolo volontario sindacale tutti i lavoratori italiani.
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